La strategia energetica sovra-regionale
A livello mondiale, il punto di riferimento per la strategia energetica è dato dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per le Persone, per il Pianeta e la Prosperità sottoscritto nel 2015 dai 193 Paesi membri dell’ONU che definisce 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) e prevede 169 target da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030.
A fine novembre 2016 la Commissione europea ha presentato il Winter package o Clean energy package, le cui ultime proposte legislative sono state approvate nel giugno 2019. In particolare, viene fissato il quadro regolatorio della governance dell’UE per l’energia e il clima, volto al raggiungimento degli obiettivi europei al 2030 e al percorso di decarbonizzazione al 2050 ovvero:
- la riduzione del 40% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990;
- un target vincolante per le energie rinnovabili ≥ 32%;
- un target di efficienza energetica ≥ 32,5%, con una possibile revisione al rialzo nel 2023.
In particolare, agli Stati membri è stato chiesto di trasmettere alla Commissione europea, con cadenza decennale, il proprio Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Allo stato attuale tutti gli Stati membri hanno presentato i piani definitivi.
In parallelo, l’UE è impegnata nel recepimento e nella definizione dei principi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile che forniranno un’indicazione importante per i Paesi Membri nella definizione finale dei rispettivi obiettivi strategici.
La Commissione europea, l’11 dicembre 2019 presenta il Green Deal europeo, un programma per una strategia globale dell’UE per gli anni 2019-2024 ma con visione al 2050 volta a rendere sostenibile l’economia, trasformando i problemi ambientali e climatici in opportunità in tutti gli ambiti e rendendo la transizione giusta e inclusiva per tutti. Il Green Deal europeo si concentra su 3 principi fondamentali per la transizione verso l’energia pulita, che contribuiranno a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e a migliorare la qualità della vita:
- dare la priorità all’efficienza energetica, migliorare il rendimento energetico degli edifici e sviluppare un settore dell’energia basato in larga misura sulle fonti rinnovabili;
- garantire un approvvigionamento energetico dell’UE sicuro e a prezzi accessibili;
- sviluppare un mercato dell’energia pienamente integrato, interconnesso e digitalizzato.
Il 14 gennaio 2020 e stato presentato il “piano di investimenti per un’Europa sostenibile” volto a sostenere gli interventi che dovrebbero rendere l’UE “a impatto climatico zero” entro il 2050, obiettivo che richiede notevoli investimenti sia pubblici (a livello dell’UE e degli Stati membri) che privati.
Facendo seguito alla crisi europea per la pandemia COVID – 19 nel luglio 2020 il Consiglio europeo approva il Next Generation EU (Recovery found) al fine di sostenere gli stati membri.
Il 28 Giugno 2021 è stata adottata ufficialmente la Legge europea sul clima (Regolamento 2021/119 del 30/06/2021) che definisce una traiettoria per il periodo 2030-2050 al fine di raggiungere la neutralità climatica, con una riduzione delle emissioni al 2030 di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990.
Il 14 luglio 2021 la Commissione europea ha presentato un pacchetto di proposte normative (che andranno a modificare il winter energy package) “Fit For 55” tese a raggiungere questi obiettivi e concretizzare il Green Deal europeo.
A livello nazionale, il Governo Italiano nel mese di gennaio 2020 ha inviato il proprio Piano di azione Integrato per l’energia e il clima (PNIEC) per gli anni 2021-2030 alle Istituzioni europee, i cui principali obiettivi portano al raggiungimento di:
- una percentuale di energia da FER sui Consumi Finali Lordi di energia pari al 30%;
- una quota di energia da FER nei Consumi Finali Lordi di energia nei trasporti del 22%;
- una riduzione dei consumi di energia primaria rispetto allo scenario PRIMES 2007 del 43%;
- la riduzione dei “gas serra” rispetto al 2005, con un obiettivo per tutti i settori non ETS del 33%.
Il PNIEC prospetta inoltre il phase out del carbone dalla generazione elettrica al 2025.
Oltre a questo Piano, l’Italia è tenuta a presentare alla Commissione europea la propria Strategia di lungo termine, in attuazione dell’articolo 15 del Regolamento (UE) Governance. La Strategia individua i possibili
percorsi per la “neutralità climatica” entro il 2050, in linea con gli orientamenti politici europei e nazionali, tracciando uno scenario di riferimento.
Il primo aggiornamento del PNIEC, da proporre alla Commissione europea entro il 30 giugno 2023, costituirà occasione per un più compiuto allineamento tra i due strumenti.
Nel mese di marzo 2022, il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) ha approvato il Piano per la Transizione Ecologica (PTE) con lo scopo di agire su cinque macro obiettivi condivisi a livello europeo:
- neutralità climatica;
- azzeramento dell’inquinamento;
- adattamento ai cambiamenti climatici;
- ripristino della biodiversità e degli ecosistemi;
- transizione verso l’economia circolare e bioeconomia.
In relazione all’attuazione del Green deal europeo e sulle risorse finanziarie destinate a realizzarlo, ha inciso la crisi pandemica e la correlata necessità dell’UE di predisporre un piano di ripresa dell’economia europea per far fronte ai danni economici e sociali causati dall’epidemia. Il Piano Next Generation EU e il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 sono gli strumenti sui quali è stato raggiunto un accordo in sede di Consiglio europeo. Il Governo ha definito il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il programma di investimenti disegnato per rendere l’Italia un Paese più equo, verde e inclusivo, con un’economia più competitiva, dinamica e innovativa. Il più ampio stanziamento di risorse e previsto per la missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, alla quale sarà destinato più del 31% dell’ammontare complessivo del Piano.